FERRARA: Il lago dei cigni – Pëtr Il’ič Čajkovskij, 7 gennaio 2023

By La Redazione|23 Gennaio 2023|Senza categoria|0 comments

IL LAGO DEI CIGNI

(Russian Classical Ballet)

Musiche: Pëtr Il’ič Čajkovskij

Coreografie: Mmarius Petipa

Interpreti Pas de trois: Daria Kapishnikova, Rafaela Maria Ernandes Morel, Vladimir Ruda

Spose: Anelia Samatova, Polina Maksimova, Anastasia Pokrovskaya, Daria Kapishnikova

Danza dei piccoli cigni: Anelia Samatova, Polina Maksimova, Anastasia Pokrovskaya

Rotbart: Ivan Kozlov

Foul: Ogasawa Seiuy

Scenografie: Russian Classical Ballet

Costumi: Eugenya Bespalova

Direzione artistica: Eugenya Bespalova


Il sipario del Teatro Comunale di Ferrara si apre per il suo primo spettacolo del 2023. A esibirsi sul palco è il Russian Classical Ballet su quella che insieme a “Lo Schiaccianoci” è certamente una delle opere più celebri del compositore russo Pëtr Il’ič Čajkovskij: “Il lago dei cigni”. Composto tra il 1875 e il 1876 viene eseguito per la prima volta al Teatro Bol’šoj di Mosca nel 1877. La storia del lago dei cigni trae le sue origini da una moltitudine di fiabe popolari russe e tedesche ed è proprio in Germania che si svolge. Protagonisti della vicenda sono il Principe Siegfried e la principessa Odette di cui è innamorato e che viene trasformata in un cigno dello stregone Rothbart.

La storia ha inizio con la festa di compleanno del principe Siegfried (Vladimir Ruda) durante la quale la Regina madre, dopo avergli fatto dono di una balestra, lo invita a prender moglie il giorno seguente scegliendo tra le invitate. Il principe e la sua comitiva si recano dunque a caccia così da permettere a Siegfried di sfoggiare il dono della madre. Giunti ad un lago scorgono dei cigni, in realtà fanciulle stregate dal mago Rothbart (Ivan Kozlov), nuotare nel lago. Inconsapevoli della reale natura delle loro prede, i cacciatori si accingono ad abbatterli quando queste finalmente si rivelano. Il sortilegio, spiega la loro regina Odette, si annulla solo nelle ore notturne rivelando il vero aspetto delle fanciulle trasformate. Per liberarle dall’incantesimo di Rothbart occorre una promessa di matrimonio e così Siegfried, innamoratosi di Odette, la invita a partecipare ad un ballo organizzato per il giorno seguente; durante il quale, come promesso alla madre, dovrà prender moglie. Il giorno seguente il principe riceverà sei aspiranti mogli ma si rifiuterà di sposarle quand’ecco che il mago Rothbart si presenta a corte con la figlia Odile la quale, assunte per un sortilegio le sembianze di Odette (l’unica differenza sarà un costume nero anziché bianco), è incaricata dal padre di ingannare il principe per impedire la liberazione di Odette e delle altre fanciulle. Le trame ordite dal mago hanno effetto e Siegfried cade vittima del fascino di Odile che riceve così la proposta di matrimonio dinnanzi agli occhi attoniti di Odette. Scorto il cigno bianco Siegfried si rende conto dell’errore commesso e parte al suo inseguimento ma Odette, giunta morente al lago, viene inghiottita insieme al suo amante da una violenta bufera chiudendo il sipario con un finale oltremodo drammatico.

Molti sono gli elementi topici dei racconti popolari: dal principe un po’ ingenuo al crudele mago in grado di tramutare le sue vittime in creature a sua scelta per tenerle così prigioniere (quest’ultimo in particolare è un topos già associato a celebri fate come Morgana). Il lago dei cigni si riconduce dunque ad un eterno scontro tra il bene e il male reso oltremodo evidente dalla scelta cromatica del bianco (tipicamente associato alla purezza) e del nero (colore invece nefasto).

La compagnia russa porta con efficacia sul palco un balletto tutt’altro che semplice. Di grande impatto sono stati i costumi realizzati dalla direttrice artistica Evgeniya Bespalova che, insieme ai fondali del Russian Classical Ballet, hanno dato vita ad un’atmosfera fiabesca nella quale il pubblico ha potuto calarsi.

Matteo Cucchi

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