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Nell’ambito della stagione estiva del Teatro Lirico di Cagliari, Classicalparco 2021, nel Teatro all’aperto del Parco della Musica, 700 posti occupabili per le vigenti regole Covid, è andato in scena il balletto Fuego della Compagnia Antonio Gades, ispirato a El amor brujo di Manuel de Falla. Questa creazione ormai “storica” per la Compagnia, vide la luce del palcoscenico, sotto l’egida creativa di Antonio Gades e Carlos Saura, al Théâtre du Châtelet di Parigi nel 1989.
La collaborazione tra il regista e il grande ballerino aveva già dato vita a Bodas de sangre, Carmen e El amor brujo, sullo schermo e sulla scena, e Fuego è la derivazione teatrale di quest’ultimo.
C’è tutta l’anima flamenca ma anche il duende tragico, sfuggente e travolgente insieme, che intride di sé la cultura iberica, in questo spettacolo. Ogni passo di danza, ogni nota, ogni graffio sulla voce è una sfida, una lotta con il destino, dove dietro l’angolo infuocato di un battere di tacchi sembra aspettare la morte. È l’eterna corrida dell’amore e della vita, dove guardarsi negli occhi sa di sangue e abbandono, e chi se ne va torna per non lasciarti andare. Il desiderio di possesso e dominio va oltre i confini fisici del corpo e metafisici del tempo. La danza del fuoco che libera il cammino di Candela e Carmelo (i due protagonisti del balletto) dallo Spettro dell’ex marito assassinato della donna, è probabile sia solo il preludio di altri ineluttabili appuntamenti con il Fato. Gades e Saura intessono con passione e dolore, rovente abbandono e ferina languidezza, l’eterna battaglia dei sentimenti, da cui l’anima drammatica della Spagna esce evidente e sbalzata in un affresco potente, ora grondante colori vitalissimi ora rapinose ombre.
Come prima cosa è da rilevare l’eccellente prova (l’amplificazione è purtroppo necessario scotto da pagare in spazi del genere) del Teatro Lirico diretta dal bravo e giovane direttore Tommaso Ussardi, che ha scolpito, cesellandola ed esaltandone ogni colore e ogni struggente sfumatura, la magnifica musica di Manuel De Falla. Una tavolozza in cui la cromia giocata tra sfinita malinconia e passionalità che sa di terra, lacrime e vento caldo degli altipiani spagnoli, porta tutto il messaggio di un’era musicale (la composizione è del 1914, la prima esecuzione del 1915) in cui il secolo passato aveva ormai lasciato il passo alle innumerevoli e screziate inquietudini del Novecento.
Sul palcoscenico ha dominato il protagonismo carnale e impeccabile dei quattro solisti: Maria José López (Candela), Álvaro Madrid (Carmelo), Juan Pedro Delgado (Spettro) Stella Arauzo (Strega). Ma ogni singolo elemento della numerosa Compagnia era ingranaggio irrinunciabile di un meccanismo perfettamente oliato.
Nel gruppo di musicisti in scena si è distinta la voce intensa e ancestrale della cantante Sara Salado, accompagnata dalle chitarre di Antonio Solera e Basilio García e dai “cantaores” Alfredo Tejada, Enrique Bermúdez “Piculabe”, Juan Carrasco “Juañares”.
Il gioco luci curato da Zaida Domínguez e i costumi di Carmen Sánchez hanno contribuito alla resa di uno spettacolo ormai considerato una pietra miliare del suo genere e che, a distanza di decenni, non manca di coinvolgere e conquistare il pubblico, così com’è stato con la platea, gremita per quanto possibile, del Teatro del Parco della Musica.

Giulio Spadari

foto: Priamo Tolu

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CAPODANNO AL TEATRO SOCIALE DI COMO http://balletto.iteatridellest.com/2017/12/27/capodanno-al-teatro-sociale-di-como/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/12/27/capodanno-al-teatro-sociale-di-como/#respond Wed, 27 Dec 2017 15:42:30 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=145
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31 dicembre con DON CHISCIOTTE e CENONE IN SALA BIANCA

 

Quest’anno, per la prima volta, si potrà festeggiare l’ultimo dell’anno in un Teatro dell’800: il Teatro Sociale di Como.

Con il pacchetto speciale CAPODANNO, il 31 dicembre si potrà prendere parte ad una serata esclusiva, partecipando prima al balletto “Don Chisciotte” e poi alla cena di gala presso la splendida cornice della Sala Bianca.

In scena alle ore 20.00 i solisti del Balletto di Mosca “La Classique” con la presenza scenica che li contraddistingue, il vigore e l’energia, oltre alla precisione tecnica, trasmetteranno tutto il temperamento e il carattere necessario per raccontare il trionfo dell’amore del DON CHISCIOTTE, una vera prova di bravura per ogni étoile. Una festa di colori, costumi ricchi di dettagli che richiamano l’ambientazione spagnola, mantelli rossi, toreri, ventagli e gonne flamenche, vi aspettano a Teatro in attesa della mezzanotte…

Per chi lo vorrà, la serata potrà continuare nella bellissima Sala Bianca con il tradizionale cenone di Capodanno a cura del Ristorante Caffè Teatro.

 

INFO

CAPODANNO PACK

Al costo di 150€, comprende:

  • balletto con posti di platea in ottima posizione
  • cenone in Sala Bianca composto da antipasto, primo, secondo, dolce e caffè (MENÙ)
  • servizio guardaroba.

 

SOLO BALLETTO

biglietti da 21€ a 38€ + prevendita.

CAPODANNO PACK (disponibilità limitata) o BIGLIETTI in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it.

 

TEATRO SOCIALE DI COMO

domenica, 31 dicembre 2017 – ore 20.00

 DON CHISCIOTTE

Balletto in 3 atti. Musica di Ludwig Minkus.

con Balletto di Mosca “La Classique”

 

Kitri  Nadejda Ivanova/Olena Antsupova

Basilio Sergey Kuptsov

Coreografie Marius Petipa

Costumi Elik Melikov

Scenografie Evgeny Gurenko

Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore Artistico Elik Melikov


Brillante esempio di romanzo epico-cavalleresco, “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel De Cervantes è la fonte di ispirazione di questo balletto, celebre per i numerosi adattamenti dell’Ottocento e del Novecento. La versione più conosciuta, diffusa e acclamata del balletto “Don Chisciotte” è coreografata da Marius Petipa, Maître de Ballet dei Balletti Imperiali dello Zar  a San Pietroburgo, sulla musica di Ludwig Minkus, rappresentata per la prima volta nel 1869 dal Balletto del Bolshoj, da cui l’opera era stata commissionata, e poi ripresa in una versione più ricca e imponente  dai Balletti Imperiali di San Pietroburgo nel 1871.

“Don Chisciotte” è uno dei pochi balletti che furono rappresentati in Russia anche durante la Rivoluzione, periodo nel quale numerose altre opere vennero vietate. Tra i celebri danzatori che hanno interpretato i principali ruoli di quest’opera, Lev Ivanov che nella versione del 1871 era Basilio; Anna Pavlova che fu la prima a portare fuori dalla Russia questo balletto dopo il 1924 nel ruolo di Kitri; Rudolf Nureyev che, oltre a interpretarlo molte volte nei vari ruoli, riscrisse una sua versione per l’Opera di Stato di Vienna nel 1966, esibendosi al Teatro alla Scala nel 1980; sia George Balanchine nel ’65 per il New York City Ballet, sia Mikhail Baryshnikov per l’America Ballet Theatre nel ’80, proposero versioni diverse che aggiunsero, stravolsero e valorizzarono il balletto originale.

“Don Chisciotte” racconta l’amore tra due giovani spagnoli, Kitri e Basilio, ostacolato dal ricco signorotto, Gamache, ma sostenuto da Don Chisciotte,  cavaliere in cerca di avventure che lotta per i suoi ideali, sognando la nobile dama Dulcinea per la quale combatterebbe qualsiasi battaglia, affiancato dallo scudiero Sancho Panza. Il lieto fine della vicenda si riflette nella partitura musicale di Minkus, coinvolgente e vorticosa, e nella coreografia di Petipa gioiosa, ricca di momenti di grande leggerezza e spensieratezza, che richiede però altissime capacità tecniche per i veloci volteggi di Basilio, le pantomime di Gamache, la danza leggera e briosa di Cupido, il pas de deux finale con oltre 30 fouettés, le coreografie di folclore spagnolo e le danze gitane.

I solisti del Balletto di Mosca “La Classique” con la presenza scenica che li contraddistingue, il vigore e l’energia, oltre alla precisione tecnica trasmetteranno tutto il temperamento e il carattere necessario per raccontare il trionfo dell’amore del “Don Chisciotte”, una vera prova di bravura per ogni étoile.

Un titolo inconsueto, ma che si propone di essere un interessante diversivo rispetto agli abitudinari “Il Lago dei Cigni” e “Lo Schiaccianoci”, “Don Chisciotte” è una festa di colori, costumi ricchi di dettagli che richiamano l’ambientazione spagnola, mantelli rossi, toreri, ventagli e gonne flamenche.

 

 

 

BIOGRAFIA BALLETTO DI MOSCA “LA CLASSIQUE”

Il Balletto di Mosca “La Classique” in Italia è considerato tra le migliori compagnie classiche che da 25 anni compiono regolarmente tournée e per questo motivo vanta un pubblico affezionato e fedele. La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno.

«La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale: d’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica.» E’ ciò che da sempre dichiara Elik Melikov che, nel 1990 dando i natali al Balletto di Mosca “La Classique”, ha portato avanti con successo la carriera di direttore artistico, contraddistinguendosi inoltre per l’organizzazione delle più importanti manifestazioni ufficiali della Città di Mosca.

Il Balletto di Mosca “La Classique” vanta una lunga tradizione di tour in Europa, esibendosi ogni anno nei maggiori teatri di Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo e Norvegia. L’Italia è il Paese che ospita sin dal 1990 gli spettacoli del Balletto di Mosca “La Classique”, compagnia che viene accolta da sempre con entusiasmo sia da parte del pubblico italiano, un pubblico trasversale che nutre profondo interesse per le versioni tradizionali dei balletti proposti, sia da parte della critica giornalistica che ne sancisce tuttora il successo.

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Il ritorno di Svetlana Zakharova: diva, cigno, zarina http://balletto.iteatridellest.com/2017/04/05/il-ritorno-di-svetlana-zakharova-diva-cigno-zarina/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/04/05/il-ritorno-di-svetlana-zakharova-diva-cigno-zarina/#respond Wed, 05 Apr 2017 09:13:04 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=88
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Un nuovo grande evento chiude Ravenna Festival sabato 22 luglio al Pala De André

Nella danza, un mondo da sempre ammantato di fascino, non sono che una manciata i nomi capaci di evocarne con immediatezza tutto l’allure anche per il grande pubblico. Il nome di Svetlana Zakharova è fra questi, sinonimo di eleganza assoluta, di potenza che si fa leggerezza, di ferrea disciplina che si trasforma in irresistibile emozione. Sabato 22 luglio (21.30, Palazzo Mauro De André) Svetlana Zakharova & Friends si aggiunge al programma di Ravenna Festival di quest’anno, concludendo la XXVIII edizione con un gala di perle coreografiche, dove l’étoile sarà affiancata da un gruppo di artisti scelti fra i primi ballerini del Bol’šoj, i solisti del Mariinskij e guest star di altre prestigiose compagnie.

 

Diva, cigno, zarina: Svetlana Zakharova non solo possiede la squisita tecnica di tante splendide ballerine che si avvicendano sulle scene di Mosca e San Pietroburgo, i cui nomi sono scarsamente conosciuti oltre i confini del loro milieu; le appartiene piuttosto l’aura abbagliante di quelle stelle già parte dell’immaginario collettivo, distanti come leggende eppure care al grande pubblico come principesse delle fiabe. Per l’inatteso e prezioso ritorno sul palco di Palazzo Mauro De André, dopo il successo dell’appuntamento 2016, l’étoile fluttuerà sotto i riflettori di Ravenna Festival con sette solisti provenienti dalle maggiori compagnie russe: Denis Rodkin, Mikhail Lobukhin, Anastasia Stashkevich, Anna Ol e Semyon Velichko. Il programma dettagliato del gala sarà ufficializzato a breve.

Il Gala Svetlana Zakharova & Friends è l’ultimo gioiello che si aggiunge alla corona della programmazione danza del Festival 2017, quest’anno in grado di spaziare dalle esuberanti invenzioni futuriste di Uccidiamo il chiaro di luna di Silvana Barbarini ai vertiginosi abissi del potere esplorati ne Les mémoires d’un seigneur di Olivier Dubois e alle visionarie sinergie fra tradizionale danza indiana e contemporaneità metropolitane firmate da Shobana Jeyasingh per Material Men Redux, fino all’altro ricco florilegio offerto dal Ballet Nacional de Cuba, un ripasso del balletto occidentale e un tuffo in quello cubano con la compagnia di Alicia Alonso.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti da 15 a 60 euro.
Prevendite già attive: biglietteria del Teatro Alighieri, on-line www.ravennafestival.org, Cassa di Risparmio di Ravenna, Uffici IAT Ravenna e Cervia.

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CON ATERBALLETTO, TRE COREOGRAFIE IN PROGRAMMA PER MODENADANZA AL TEATRO COMUNALE   http://balletto.iteatridellest.com/2017/03/24/con-aterballetto-tre-coreografie-in-programma-per-modenadanza-al-teatro-comunale/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/03/24/con-aterballetto-tre-coreografie-in-programma-per-modenadanza-al-teatro-comunale/#respond Fri, 24 Mar 2017 17:06:04 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=72
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Sarà con Aterballetto il prossimo appuntamento di ModenaDanza al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena in cartellone mercoledì 29 marzo 2017 alle ore 21.

In scena tre coreografie contemporanee: Words and Space, di Jiří Pokorny su brani musicali del repertorio barocco, 14′ 20”, estratto dall’opera 27′ 52″ del celebre Jiri Kylian su musica di Dirk Haubrich, e L’eco dell’acqua di Philippe Kratz su brani di Federico Albanese, Jonny Greenwood, Howling, Arvo Pärt, Sufjan Stevens e The Haxan Cloak. Prosegue con questo spettacolo il cammino che la compagnia diretta da Cristina Bozzolini ha intrapreso le scorse stagioni, invitando coreografi giovani e affermati a realizzare nuove creazioni e spettacoli di respiro internazionale in ambito classico contemporaneo. I brani in programma a Modena sono reduci da recentissimi debutti al Teatro Valli di Reggio Emilia. Words and Space e L’eco dell’acqua commissionate da Aterballetto a giovani autori europei, e 14′ 20″ adattata per l’occasione da Kylian, uno dei maggiori coreografi viventi.

Jiří Pokorny è nato a Praga nel 1981. Ha iniziato a studiare danza presso l’accademia dell’Opera di Stato all’età di otto anni per poi proseguire la sua formazione al Prague National Dance Conservatory. Dopo il diploma danza nel Teatro Lanterna Magica di Praga; tre anni dopo si unisce al Nederlands Dans Theater. Lavora con coreografi quali Jiří Kylián, Mats Ek, Ohad Naharin, Paul Lightfoot e Sol Leon, Crystal Pite. Dopo l’esperienza al NDT danza nel KiddPivot Frankfurt sotto la direzione della coreografa canadese Crystal Pite, concludendo la sua carriera come danzatore. Si esibisce in vari teatri internazionali (Opera di Parigi, Sadler’s Wells di Londra, Teatro Real di Madrid, Teatro Liceu di Barcellona e Joyce Theatre di New York). Come coreografo inizia a creare suoi brevi lavori allo ‘Switch’, laboratorio coreografico del Nederlands Dans Theater. Collabora con diverse Compagnie in Italia, Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e Stati Uniti. Il suo ultimo lavoro, “Parole e Spazio”, che si vedrà a Modena, è un racconto personale, intimo e poetico, la metafora di un dialogo intrapersonale: il corpo di un individuo all’interno di uno spazio nell’atto di cimentarsi in un dialogo con il proprio io, nello scopo di proiettare l’esperienza assolutamente personale dei danzatori la cui gioia e fatica sembra esistere nel presente di una bellezza pura e di una realtà non violenta.

Nato a Leverkusen, in Germania, nel 1985, dopo le prime esperienze per il progetto di teatro-danza Bühnenkunst, nel 2002 Philippe Kratz ha iniziato a studiare danza classica e contemporanea alla École supérieure de ballet du Québec, Montréal, sotto la direzione di Didier Chirpaz. Da quell’anno prosegue gli studi alla Scuola Statale di Balletto di Berlino. Danza in lavori, fra gli altri, di Robert North e Marguerite Donlon. Dal 2006 al 2008 danza come solista per il Ballett Dortmund sotto la direzione di Xin Pen Wang, interpretando coreografie di Wang, George Balanchine e Mauro Bigonzetti. Nel 2008 entra a far parte di Aterballetto. Per la compagnia crea Lettres d’amour (2012), Spring (2013) e Sentieri (2014). La sua coreografia, composta elaborando il concetto filosofico del destino dell’uomo, è ispirata al “Canto degli spiriti sulle acque” e all’episodio dell’abbattimento di un aereo civile in Ucraina da parte di un missile militare.

Nato a Praga, Kylián ha realizzato oltre cento coreografie rappresentate in tutto il mondo e gran parte messe in scena dal Nederlands Dance Theater, lavori poi entrati nel repertorio delle più grandi compagnie di danza. “Abbiamo creato macchine che misurano il tempo in maniera molto più accurata rispetto a prima – racconta il coreografo a proposito del suo spettacolo -. Questo aspetto è sicuramente molto importante, ma diversi filosofi ci dicono che il ‘tempo’ non esiste. Ci insegnano che il ‘tempo’ è solo un’invenzione degli esseri umani. Tutto ciò è possibile, ma una cosa è certa: il nostro tempo è scandito da due brevissimi momenti, il momento in cui nasciamo e quello in cui moriamo. In effetti è tutto molto semplice, ma anche incredibilmente complicato e, di sicuro, totalmente inspiegabile”.

 

 

 

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El amor brujo: el fuego y la palabra in esclusiva al Comunale di Bologna http://balletto.iteatridellest.com/2017/02/14/el-amor-brujo-el-fuego-y-la-palabra-in-esclusiva-al-comunale-di-bologna/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/02/14/el-amor-brujo-el-fuego-y-la-palabra-in-esclusiva-al-comunale-di-bologna/#respond Tue, 14 Feb 2017 14:34:47 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=57
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nella nuova realizzazione de La Fura dels Baus
con la regia di Carlus Padrissa e la direzione di Felix Krieger

In scena dal 14 al 19 febbraio


Felix Krieger, Direttore
Carlus Padrissa / La Fura dels Baus, Regia e scenografia
Pol Jiménez, Coreografia
Chu Uroz, Costumi
Carles Rigual, Luci
Thomas Bautenbacher, Effetti Speciali
Manuel G. Frasquiel, Video
Esperanza Fernández, Cantaora
Miguel Ángel Cortés, Chitarra flamenca
Nicoletta Mezzini, Pianoforte solista

Ballerini principali
Miranda Alfonso, Fuensanta Blanco, Yaiza Espigares, María Gurría, Carmen Muñoz, Jesús Perón y Julio Ruiz

Ballerine
Nicole Belletti, Sara Brini, Francesca Curati, Emma Ghini, Megan Padilla, Francesca Paveggio, Ludovica Perillo, Ilaria Ritelli, Veronica Rossi, Ludovica Stopazzoni, Margherita Torri, Benedetta Urbino (Allieve della Scuola di Danza Arabesque di Bologna)

Valentin Proczynski, Consulente Artistico
Zamira Pasceri, Direzione di scena
Jaume Grau, Direttore tecnico
Aitziber Sanz, Addetta ai costumi
Marta Coll, Produzione
Francesc Torrent, Josep M. Muñoz, Xevi Guim, Tecnici di scena

Orchestra e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna

Secondo Padrissa, “El Amor Brujo è il lavoro più universale, brillante e accattivante di Manuel de Falla; in cui flamenco andaluso, tradizione gitana e folklore si fondono con la musica classica”. È per questo motivo che, un secolo dopo, l’opera – originariamente scritta per la “mitica” interprete gitana Pastora Imperio – rimane moderna nelle melodie, nelle scelte musicali così come nel testo appassionato di María de la O Lejárraga. Nella sua versione, La Fura ha voluto “rompere gli schemi” – spiega Padrissa – “ma in modo diverso da quello già fatto in passato da maestri come Antonio Gades e altri grandi nomi del flamenco, con il quale non vuole competere”. L’idea di fondo era quella di ottenere “uno spettacolo magico” in cui agiscono “fisicamente acqua e fuoco, con tutto il carico ipnotico, la forza fisica dei movimenti del corpo, la potenza mnemonica di odori e il disorientamento finale causato dalla luce che, come l’amore, può superare ogni limite. La stregoneria è per noi la magia della parola scritta. “El fuego y la palabra” – la frase che La Fura ha aggiunto al titolo dello spettacolo – sono l’incantesimo di Candela e il suo alter ego, María de la O Lejárraga”. Nel richiamo alla grande scrittirice e femminista spagnola, Padrissa dedica questa nuova produzione alle lotte delle donne per la conquista e l’affermazione dei loro diritti, parafrasando la celebre frase della Lejárraga “gran parte dell’impunità maschile è dovuta all’ignoranza femminile”.
Musicalmente lo spettacolo El amor brujo: el fuego y la palabra comprende anche brani di altre celebri opere di Manuel de Falla, come Noches en los Jardines de España, El sombrero de tres picos e La vida breve, oltre alla canzone popolare “Amor gitano”.

El amor brujo è presentato al Teatro Comunale di Bologna in prima italiana ed in esclusiva per l’Italia grazie al sostegno di BolognaFiere e G DATA.

«Siamo particolarmente felici – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolgnaFiere – di sostenere lo spettacolo della Fura dels Baus a Bologna. Una partnership eccezionale che lega BolognaFiere alla prestigiosa Compagnia che abbiamo avuto l’onore di ospitare nel nostro Quartiere in occasione di Arte Fiera 2005 con l’inaugurazione di un nuovo Padiglione espositivo. Festeggiamo oggi, come allora, l’avvio di un Piano di Sviluppo che vedrà, per BolognaFiere, la realizzazione di importanti interventi di restyling e ampiamento del Quartiere fieristico».

«G DATA Italia intende contribuire alla promozione dell’arte e della cultura del territorio italiano. Da questo impegno – dichiara Giulio Vada Country Manager di G DATA – nasce la collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna e il sostegno a questo spettacolo. De La Fura dels Baus colpiscono la potenza del linguaggio innovativo, l’energia delle rappresentazioni e il coinvolgimento attivo del pubblico». G DATA Italia è oggi tra le più note aziende di sicurezza informatica al mondo.

I biglietti (da 75 a 10 euro) sono in vendita online sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Comunale.

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MILANO: torna Romeo e Giulietta dal 22 al 29 gennaio 2017 http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/18/milano-torna-romeo-e-giulietta-dal-22-al-29-gennaio-2017/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/18/milano-torna-romeo-e-giulietta-dal-22-al-29-gennaio-2017/#respond Wed, 18 Jan 2017 11:46:40 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=48
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Tra un successo internazionale e l’altro

Romeo e Giulietta torna a Milano

 Definito dalla critica “un’apoteosi di bellezza e amore” ritorna al Teatro di Milano dal 22 al 29 gennaio Romeo e Giulietta, produzione del Balletto di Milano che dallo scorso anno, dopo il debutto milanese, incanta il pubblico su scene internazionali: dal Silo di Marsiglia, al Beaulieu di Losanna e nei tanti teatri italiani sempre ovazioni e sold out.

Una sinfonia di oro e argento domina la scena sia per gli originali costumi delle due famiglie rivali simboleggiate dai due colori, sia per le scene di Marco Pesta, reinterpretazione della tradizione veronese. Nella coreografia la ricchezza di passi trionfa nelle danze d’assieme, la ricerca di un’estetica personale si accentua negli emozionanti passi a due, virtuosismi classici ed espressioni moderne si fondono con armonia per rivelare l’eccezionale padronanza della tecnica.

Nel title rôle la coppia Giordana Roberto e Federico Mella, già applauditissimi protagonisti di Schiaccianoci. La ventunenne Giordana Roberto in questo ruolo conferma il proprio talento. La tecnica solidissima nonché la particolare leggerezza e spontaneità giovanile ne fanno una Giulietta ideale. Entrato in Compagnia non ancora diciottenne, Federico Mella da subito ha mostrato doti eccezionali e nell’arco di due anni è diventato uno dei danzatori di punta della Compagnia. Aveva debuttato come primo ballerino proprio nel ruolo di Romeo nella produzione firmata da Giorgio Madia e oggi il suo Romeo rivela una sempre maggiore consapevolezza artistica e conferma un’incredibile crescita personale. Entrambi superlativi, convincono e coinvolgono: dal

primo fugace sguardo alla festa dei Capuleti al tragico epilogo è un crescendo continuo di tecnica ed interpretazione. Se ne vanno mano nella mano in un bagliore di luce: nulla è più forte dell’amore universale. Non da meno tutti gli artisti del Balletto di Milano, una realtà italiana tra le più prestigiose, riconosciuta da MIBACT, Comune di Milano ed eccellenza in Regione Lombardia.

Siamo felici di ripresentare “a casa” questa magnifica produzione.” ha commentato il direttore artistico Carlo Pesta. “Il Balletto di Milano si divide tra l’Italia e le numerosissime tournée estere, mettendo in scena un centinaio di spettacoli l’anno. Dopo Milano “Romeo e Giulietta è nuovamente attesa in tantissimi teatri italiani, in Svizzera a Ginevra, in Francia a Salon de Provence per concludere il suo tour – per il momento – nel 2018 a Tallin in Estonia. La nostra programmazione internazionale è infatti molto intensa e vantiamo una rete mondiale esclusiva con partners importantissimi. Tra i prossimi impegni particolarmente prestigiosi anche una co-produzione in Marocco e il debutto del nostro Schiaccianoci in Norvegia”.

 

ROMEO E GIULIETTA balletto in due atti su musiche P.I. Tchaikovsky

coreografia Federico Veratti – scenografia Marco Pesta

Teatro di Milano – 22 e 28 gennaio, ore 20.45; 29 gennaio ore 16.00

biglietti a partire da € 15.00

Info e biglietti: Tel. 02/42297313 • teatrodimilano@outlook.it

biglietteria on line: www.teatrodimilano.com

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ROBERTO BOLLE AND FRIENDS TORNA ALL’ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2017 http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/18/roberto-bolle-and-friends-torna-allarena-di-verona-opera-festival-2017/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/18/roberto-bolle-and-friends-torna-allarena-di-verona-opera-festival-2017/#respond Wed, 18 Jan 2017 11:33:59 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=45
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Lunedì 17 luglio 2017 alle ore 22.00 torna, attesissima dai fan, la serata di Gala Roberto Bolle and Friends che vede la grande danza protagonista sul palcoscenico dell’Arena di Verona. L’evento, giunto alla quarta edizione all’interno dell’Arena di Verona Opera Festival, è organizzato da Fondazione Arena in coproduzione con Artedanza s.r.l.

 Roberto Bolle, étoile della Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet di New York, torna protagonista all’Arena di Verona insieme ai suoi “Friends”, le stelle mondiali della danza provenienti dalle più importanti Compagnie internazionali, pronto a ripetere lo straordinario successo che ha visto in ogni edizione l’Arena gremita in un appuntamento davvero imperdibile. Lo spettacolo affianca il repertorio classico a quello contemporaneo, con l’apporto di alcuni tra i più importanti coreografi.

Sono già aperte le prevendite. Per ulteriori informazioni: www.arena.it

Informazioni

Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona

tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891-1939 – fax (+39) 045 803.1443

ufficio.stampa@arenadiverona.itwww.arena.it

Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

tel. (+39) 045 800.5151 – fax (+39) 045 801.3287 – email biglietteria@arenadiverona.it

Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket

Da smartphone e tablet con l’App dell’Arena di Verona per Android e Apple iOS

 

 

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RAVENNA: lo schiaccianoci – 14 e 15 gennaio 2017 http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/10/ravenna-lo-schiaccianoci-14-e-15-gennaio-2017/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/10/ravenna-lo-schiaccianoci-14-e-15-gennaio-2017/#respond Tue, 10 Jan 2017 13:22:31 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=39
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Lo Schiaccianoci di Amodio/Luzzati apre la stagione danza del Teatro Alighieri

Sulle familiari note di Pëtr Il’ič Čajkovskij e con le variopinte scene e i costumi di Emanuele Luzzati, Daniele Cipriani ripropone Lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio che inaugura la stagione danza del Teatro Alighieri sabato 14 gennaio alle 20.30 (replica domenica 15 alle 15.30). Lo Schiaccianoci italiano più bello, uno dei più interessanti – e senz’altro uno dei più incantevoli – della storia della danza, arriva all’Alighieri con primi ballerini Anbeta Toromani e Vito Mazzeo (Balletto Nazionale Olandese) e il corpo di ballo e i solisti della Daniele Cipriani Entertainment. Si tratta di una produzione su grande scala, paragonabile per dimensioni e qualità solo a quelle dei più importanti teatri lirici: in scena ben 40 artisti (37 ballerini, 2 artisti del teatro d’ombre e un trampoliere).

La ripresa dello spettacolo coincide con il 10° anniversario della scomparsa di Emanuele Luzzati, che ha fatto risplendere le scene italiane e internazionali con i colori della sua tavolozza e l’arcobaleno della sua fantasia, nonché con il 200° anniversario della pubblicazione della novella di E.T.A. Hoffmann da cui deriva la trama del balletto. Se la maggior parte degli “Schiaccianoci” – a partire dall’originale del coreografo Marius Petipa (San Pietroburgo, 1892)  –  si rifanno all’adattamento dello scrittore Alexandre Dumas del racconto, il balletto di Amodio restituisce le ombre e le tinte forti di Hoffmann, sottolineando il confine labile tra immaginazione e realtà.

In questo Schiaccianoci, creato per Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko da Amodio nel 1989 durante gli anni d’oro di Aterballetto di cui era allora direttore, lo Schiaccianoci del titolo non è il prodotto di un sortilegio, bensì della fantasia di una bambina la quale (come tutti i bimbi) gioca e parla coi suoi giocattoli, facendoli vivere nel mondo magico dell’immaginazione, che è quello della “sua” realtà: uno schiaccianoci  può benissimo essere un principe, un’ombra sulla parete può diventare un drago in quel mondo dove desiderio e paura, sogno e incubo si sovrappongono in continuazione. Una rivisitazione in chiave psicologica del balletto normalmente popolato di fate, che lascia tuttavia intatto l’elemento fiabesco poiché nulla vi è di più magico della fantasia infantile.

Presentato per la prima volta il 6 gennaio 1989 al Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, lo spettacolo, come scrisse Vittoria Ottolenghi, rappresenta: “Un ‘classico’ di un ‘classico’: doppio piacere, dunque, e doppio incanto, per unoSchiaccianoci che è, già in sé, tutto fatto di ambivalenze, doppi e doppioni, duplicati, duetti, dicotomie e duelli. Fino dalle scene iniziali appare evidente che, accanto alle argute, affettuose visioni di Luzzati, c’è un’altra colonna portante, nello Schiaccianocidi Amodio: ed è il lavoro, vario e complesso, di proiezioni e di video, a base di silhouette animate.”

Lo Schiaccianoci di Amodio/Luzzati si rivolge a grandi e piccini e s’inserisce nell’ambito dell’impegno personale di Daniele Cipriani volto a recuperare il repertorio italiano del balletto della seconda metà del ‘900. Questa produzione è una delle sue colonne portanti, esempio delle vette artistiche toccate quando alla robustezza del pensiero tedesco e all’anima russa che impregna la partitura, si uniscono l’estro e la fantasia italiani: la coreografia di Amodio, le scene e costumi di Luzzati, le “ombre” ideate dal Teatro Gioco Vita e qui realizzate della Compagnia teatrale L’Asina sull’Isola, gli inserimenti musicali di Giuseppe Calì volti a dare risalto all’odore sulfureo che, ogni tanto, s’insinua tra le note di Čajkovskij. Come sottolinea Cipriani: “Sono felice quando i sogni diventano realtà. Non sopportavo l’idea che un allestimento importante comeLo Schiaccianoci di Amedeo Amodio/Emanuele Luzzati, fosse da anni nei depositi di Aterballetto, destinato a perdersi: ho avuto il coraggio di acquistarlo, insieme ad altri allestimenti importanti tra cui la Coppélia di Amodio/Luzzati /Spinatelli, e li ho fatti ristrutturare e rivivere. Sono lavori che fanno parte della storia del balletto italiano”.

Info e prevendite 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti: da 8 a 28 euro
Speciale giovani: 5 euro per gli under 14 accompagnati da un adulto;
Sconto 50 % sulle tariffe ridotte per i ragazzi dai 14 ai 18 anni e studenti universitari

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MODENA: Il lago dei cigni – 10 gennaio 2017 http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/05/modena-il-lago-dei-cigni-10-gennaio-2017/ http://balletto.iteatridellest.com/2017/01/05/modena-il-lago-dei-cigni-10-gennaio-2017/#respond Thu, 05 Jan 2017 16:33:33 +0000 http://balletto.iteatridellest.com/?p=33
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AL VIA LA STAGIONE DI BALLETTO CON “IL LAGO DEI CIGNI”

 Si apre martedì 10 gennaio 2017 alle 21 la rassegna ModenaDanza al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” con Il lago dei cigni nell’interpretazione del Balletto di Maribor. Nato nel 1919, il Teatro Nazionale di Maribor è oggi la più importante istituzione artistica e culturale slovena e vanta un’intensa attività di opera, balletto, prosa e concerti che conta circa 500 spettacoli l’anno. Il corpo di ballo, uno degli ensemble stabili del Teatro (già ospite a Modena con lo spettacolo Radio and Juliet), produce due nuovi spettacoli l’anno oltre a un repertorio che comprende una varietà di titoli classici e contemporanei rappresentati in patria e in regolari tournée in Europa, Asia e Stati Uniti. Nel 2003 il ballerino e coreografo Edward Clug ha assunto la direzione della compagnia. Le sue creazioni Tango, Lacrimas, The Architecture of Silence, Radio and Juliet, Watching Others, Hommage à Stravinsky, Stabat Mater, Peer Gynt hanno segnato l’inizio di una nuova tendenza postmoderna della compagnia contribuendo notevolmente alla sua crescita artistica e lanciando il Balletto di Maribor sulla scena internazionale.

Il lago dei cigni si vedrà a Modena in una nuova produzione di stampo tradizionale e basata sulla versione originale ottocentesca. Čajkovskij scrisse la musica nel 1876 interpretando la favola della bellissima principessa Odette, tramutata in cigno per aver rifiutato le attenzioni del mago Rothbart e dalla cui maledizione solo l’amore di un principe potrà salvarla…

Il lago dei cigni venne messo in scena la prima volta a Mosca – ricordò il coreografo autore del balletto, Marius Petipa, nelle sue memorie -, ma là non ebbe alcun successo. Saputo ciò mi recai dal direttore e gli dissi che non potevo ammettere che la musica di Čajkovskij fosse mal considerata: non nella partitura doveva essere il problema, ma nella messa in scena del balletto, nelle danze. Pregai il direttore che mi permettesse di utilizzare la partitura di Čajkovskij e, avvalendomi del soggetto a modo mio, di allestire il balletto a San Pietroburgo. Monsieur Vsevoložskij fu subito d’accordo con me: ci rivolgemmo a Čajkovskij e Il lago dei cigni andò in scena da noi con enorme successo. Čajkovskij fu entusiasta e disse che per nessuno, tranne Petipa, avrebbe mai più scritto balletti”.

Com’è noto la collaborazione tra il maître de ballet più potente e il compositore più ammirato dell’Impero Russo fu senza screzi e quasi familiare. Lo ricordò così anni dopo Vera Petipa, una delle figlie del coreografo: “mio padre cominciava con il concepire il soggetto e prevedere a grandi tratti la composizione delle danze. Solo dopo ciò si intratteneva con il compositore. D’abitudine Pëtr Il’ič arrivava da noi in serata e suonava pezzi dell’opera, mentre mio padre ascoltava, accordando alla musica le sue fantasie coreografiche. Lavoravano nel salone: dapprima si sedevano tutti e due a un tavolo rotondo, poi Čajkovskij si metteva al piano. La famiglia ascoltava dalla sala da pranzo. Mia madre ci dava spiegazioni a voce bassa e ci chiedeva di prestare tutta la nostra attenzione alla musica. Ma noi bambini eravamo soprattutto interessati alle fiabe dell’ultimo atto della Bella addormentata.”

La rassegna di danza e balletto proseguirà al Teatro Comunale fino a metà maggio con alcuni dei più importanti coreografi e compagni internazionali, fra i quali Alain Platel, Aterballetto, il Ballet Preljocaj, Ivan Vasiliev e i solisti del Teatro Bolshoij di Mosca.

comunicato stampa

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