CAPODANNO AL TEATRO SOCIALE DI COMO

By La Redazione|27 Dicembre 2017|BALLETTO|0 comments

31 dicembre con DON CHISCIOTTE e CENONE IN SALA BIANCA

 

Quest’anno, per la prima volta, si potrà festeggiare l’ultimo dell’anno in un Teatro dell’800: il Teatro Sociale di Como.

Con il pacchetto speciale CAPODANNO, il 31 dicembre si potrà prendere parte ad una serata esclusiva, partecipando prima al balletto “Don Chisciotte” e poi alla cena di gala presso la splendida cornice della Sala Bianca.

In scena alle ore 20.00 i solisti del Balletto di Mosca “La Classique” con la presenza scenica che li contraddistingue, il vigore e l’energia, oltre alla precisione tecnica, trasmetteranno tutto il temperamento e il carattere necessario per raccontare il trionfo dell’amore del DON CHISCIOTTE, una vera prova di bravura per ogni étoile. Una festa di colori, costumi ricchi di dettagli che richiamano l’ambientazione spagnola, mantelli rossi, toreri, ventagli e gonne flamenche, vi aspettano a Teatro in attesa della mezzanotte…

Per chi lo vorrà, la serata potrà continuare nella bellissima Sala Bianca con il tradizionale cenone di Capodanno a cura del Ristorante Caffè Teatro.

 

INFO

CAPODANNO PACK

Al costo di 150€, comprende:

  • balletto con posti di platea in ottima posizione
  • cenone in Sala Bianca composto da antipasto, primo, secondo, dolce e caffè (MENÙ)
  • servizio guardaroba.

 

SOLO BALLETTO

biglietti da 21€ a 38€ + prevendita.

CAPODANNO PACK (disponibilità limitata) o BIGLIETTI in vendita presso la biglietteria del Teatro e online su www.teatrosocialecomo.it.

 

TEATRO SOCIALE DI COMO

domenica, 31 dicembre 2017 – ore 20.00

 DON CHISCIOTTE

Balletto in 3 atti. Musica di Ludwig Minkus.

con Balletto di Mosca “La Classique”

 

Kitri  Nadejda Ivanova/Olena Antsupova

Basilio Sergey Kuptsov

Coreografie Marius Petipa

Costumi Elik Melikov

Scenografie Evgeny Gurenko

Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore Artistico Elik Melikov


Brillante esempio di romanzo epico-cavalleresco, “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel De Cervantes è la fonte di ispirazione di questo balletto, celebre per i numerosi adattamenti dell’Ottocento e del Novecento. La versione più conosciuta, diffusa e acclamata del balletto “Don Chisciotte” è coreografata da Marius Petipa, Maître de Ballet dei Balletti Imperiali dello Zar  a San Pietroburgo, sulla musica di Ludwig Minkus, rappresentata per la prima volta nel 1869 dal Balletto del Bolshoj, da cui l’opera era stata commissionata, e poi ripresa in una versione più ricca e imponente  dai Balletti Imperiali di San Pietroburgo nel 1871.

“Don Chisciotte” è uno dei pochi balletti che furono rappresentati in Russia anche durante la Rivoluzione, periodo nel quale numerose altre opere vennero vietate. Tra i celebri danzatori che hanno interpretato i principali ruoli di quest’opera, Lev Ivanov che nella versione del 1871 era Basilio; Anna Pavlova che fu la prima a portare fuori dalla Russia questo balletto dopo il 1924 nel ruolo di Kitri; Rudolf Nureyev che, oltre a interpretarlo molte volte nei vari ruoli, riscrisse una sua versione per l’Opera di Stato di Vienna nel 1966, esibendosi al Teatro alla Scala nel 1980; sia George Balanchine nel ’65 per il New York City Ballet, sia Mikhail Baryshnikov per l’America Ballet Theatre nel ’80, proposero versioni diverse che aggiunsero, stravolsero e valorizzarono il balletto originale.

“Don Chisciotte” racconta l’amore tra due giovani spagnoli, Kitri e Basilio, ostacolato dal ricco signorotto, Gamache, ma sostenuto da Don Chisciotte,  cavaliere in cerca di avventure che lotta per i suoi ideali, sognando la nobile dama Dulcinea per la quale combatterebbe qualsiasi battaglia, affiancato dallo scudiero Sancho Panza. Il lieto fine della vicenda si riflette nella partitura musicale di Minkus, coinvolgente e vorticosa, e nella coreografia di Petipa gioiosa, ricca di momenti di grande leggerezza e spensieratezza, che richiede però altissime capacità tecniche per i veloci volteggi di Basilio, le pantomime di Gamache, la danza leggera e briosa di Cupido, il pas de deux finale con oltre 30 fouettés, le coreografie di folclore spagnolo e le danze gitane.

I solisti del Balletto di Mosca “La Classique” con la presenza scenica che li contraddistingue, il vigore e l’energia, oltre alla precisione tecnica trasmetteranno tutto il temperamento e il carattere necessario per raccontare il trionfo dell’amore del “Don Chisciotte”, una vera prova di bravura per ogni étoile.

Un titolo inconsueto, ma che si propone di essere un interessante diversivo rispetto agli abitudinari “Il Lago dei Cigni” e “Lo Schiaccianoci”, “Don Chisciotte” è una festa di colori, costumi ricchi di dettagli che richiamano l’ambientazione spagnola, mantelli rossi, toreri, ventagli e gonne flamenche.

 

 

 

BIOGRAFIA BALLETTO DI MOSCA “LA CLASSIQUE”

Il Balletto di Mosca “La Classique” in Italia è considerato tra le migliori compagnie classiche che da 25 anni compiono regolarmente tournée e per questo motivo vanta un pubblico affezionato e fedele. La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno.

«La nostra scelta è quella di mettere in scena balletti classici esattamente come apparirono nella loro produzione originale: d’altra parte il nome stesso della compagnia lascia intendere che ci atteniamo alla lunga e importante tradizione russa relativa alla danza classica.» E’ ciò che da sempre dichiara Elik Melikov che, nel 1990 dando i natali al Balletto di Mosca “La Classique”, ha portato avanti con successo la carriera di direttore artistico, contraddistinguendosi inoltre per l’organizzazione delle più importanti manifestazioni ufficiali della Città di Mosca.

Il Balletto di Mosca “La Classique” vanta una lunga tradizione di tour in Europa, esibendosi ogni anno nei maggiori teatri di Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Portogallo e Norvegia. L’Italia è il Paese che ospita sin dal 1990 gli spettacoli del Balletto di Mosca “La Classique”, compagnia che viene accolta da sempre con entusiasmo sia da parte del pubblico italiano, un pubblico trasversale che nutre profondo interesse per le versioni tradizionali dei balletti proposti, sia da parte della critica giornalistica che ne sancisce tuttora il successo.

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