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Nell\u2019ambito della stagione estiva del Teatro Lirico di Cagliari, Classicalparco 2021, nel Teatro all\u2019aperto del Parco della Musica, 700 posti occupabili per le vigenti regole Covid, \u00e8 andato in scena il balletto Fuego<\/strong> della Compagnia Antonio Gades<\/strong>, ispirato a El amor brujo di Manuel de Falla. Questa creazione ormai \u201cstorica\u201d per la Compagnia, vide la luce del palcoscenico, sotto l\u2019egida creativa di Antonio Gades e Carlos Saura, al Th\u00e9\u00e2tre du Ch\u00e2telet di Parigi nel 1989.
\n $\"\"$ La collaborazione tra il regista e il grande ballerino aveva gi\u00e0 dato vita a Bodas de sangre, Carmen e El amor brujo, sullo schermo e sulla scena, e Fuego \u00e8 la derivazione teatrale di quest\u2019ultimo.
\nC\u2019\u00e8 tutta l\u2019anima flamenca ma anche il duende tragico, sfuggente e travolgente insieme, che intride di s\u00e9 la cultura iberica, in questo spettacolo. Ogni passo di danza, ogni nota, ogni graffio sulla voce \u00e8 una sfida, una lotta con il destino, dove dietro l\u2019angolo infuocato di un battere di tacchi sembra aspettare la morte. \u00c8 l\u2019eterna corrida dell\u2019amore e della vita, dove guardarsi negli occhi sa di sangue e abbandono, e chi se ne va torna per non lasciarti andare. Il desiderio di possesso e dominio va oltre i confini fisici del corpo e metafisici del tempo. La danza del fuoco che libera il cammino di Candela e Carmelo (i due protagonisti del balletto) dallo Spettro dell\u2019ex marito assassinato della donna, \u00e8 probabile sia solo il preludio di altri ineluttabili appuntamenti con il Fato. Gades e Saura intessono con passione e dolore, rovente abbandono e ferina languidezza, l\u2019eterna battaglia dei sentimenti, da cui l\u2019anima drammatica della Spagna esce evidente e sbalzata in un affresco potente, ora grondante colori vitalissimi ora rapinose ombre.
\n $\"\"$ Come prima cosa \u00e8 da rilevare l\u2019eccellente prova (l\u2019amplificazione \u00e8 purtroppo necessario scotto da pagare in spazi del genere) del Teatro Lirico diretta dal bravo e giovane direttore Tommaso Ussardi<\/strong>, che ha scolpito, cesellandola ed esaltandone ogni colore e ogni struggente sfumatura, la magnifica musica di Manuel De Falla. Una tavolozza in cui la cromia giocata tra sfinita malinconia e passionalit\u00e0 che sa di terra, lacrime e vento caldo degli altipiani spagnoli, porta tutto il messaggio di un\u2019era musicale (la composizione \u00e8 del 1914, la prima esecuzione del 1915) in cui il secolo passato aveva ormai lasciato il passo alle innumerevoli e screziate inquietudini del Novecento.
\nSul palcoscenico ha dominato il protagonismo carnale e impeccabile dei quattro solisti: Maria Jos\u00e9 L\u00f3pez<\/strong> (Candela), \u00c1lvaro Madrid<\/strong> (Carmelo), Juan Pedro Delgado<\/strong> (Spettro) Stella Arauzo<\/strong> (Strega). Ma ogni singolo elemento della numerosa Compagnia era ingranaggio irrinunciabile di un meccanismo perfettamente oliato.
\n $\"\"$ Nel gruppo di musicisti in scena si \u00e8 distinta la voce intensa e ancestrale della cantante Sara Salado, accompagnata dalle chitarre di Antonio Solera<\/strong> e Basilio Garc\u00eda<\/strong> e dai \u201ccantaores\u201d Alfredo Tejada<\/strong>, Enrique Berm\u00fadez<\/strong> \u201cPiculabe\u201d, Juan Carrasco<\/strong> \u201cJua\u00f1ares\u201d.
\nIl gioco luci curato da Zaida Dom\u00ednguez<\/strong> e i costumi di Carmen S\u00e1nchez<\/strong> hanno contribuito alla resa di uno spettacolo ormai considerato una pietra miliare del suo genere e che, a distanza di decenni, non manca di coinvolgere e conquistare il pubblico, cos\u00ec com\u2019\u00e8 stato con la platea, gremita per quanto possibile, del Teatro del Parco della Musica.<\/p>\n

\nGiulio Spadari<\/strong><\/p>\n

foto: Priamo Tolu<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"